Che il Manchester City fosse una squadra un po' di destra, tifosi compresi (come del resto la stragrande maggioranza delle tifoserie), lo si capisce già dal simbolo...un'aquila vagamente nazista... (nonostante sia la squadra della classe operaia...). Poi l'anno scorso ho trovato questa notizia qui sotto. Ovviamente non tifo City per idee politiche, ma soprattutto perchè è la squadra degli Oasis (che tra l'altro erano stati favorevoli alla guerra in Iraq...), oltre che la vera squadra di Manchester, come il Milan a Milano.
EX PARA' NAZISTA IDOLO DEL MANCHESTER CITY
(notizia da "La Gazzetta dello Sport", 2005)
Monaco (Germania). Il legame di Gianfranco Zola col Regno Unito è storia recente, ma la consegna dell'Ordine dell'Impero britannico ne fa rivivere un'altra, vecchia di quasi 50 anni. Quella di Bernd Carl Trautmann, per tutti Bert: il tedesco che circostanze drammatiche della seconda guerra mondiale fecero diventare calciatore in Inghilterra.
A casa dell'ex nemico.
Bert Trautmann, 81 anni, portiere del Manchester City dal 1949 al 1964, con ben 545 presenze, riceverà lunedì l'onorificenza in nome di sua maestà britannica dalle mani dell'ambasciatore di Londra a Berlino: "Per il suo significativo contributo alla riappacificazione tra il Regno Unito e la Germania". Giovanissimo paracadutista della Wehrmacht, nel 1945 Trautmann fu catturato dagli inglesi e portato in un campo di prigionia presso Liverpool. E giocando come portiere nella squadra dei prigionieri ebbe occasione di mettersi in luce. Finito il conflitto, decise di restare in Inghilterra. Nel 1949 lo ingaggiò il City. Tra i tifosi fu una rivoluzione: in 40mila scesero per le strade a protestare contro l'ex nemico. Ma le sue incredibili parate lo trasformarono ben presto in beniamino del pubblico. La leggenda di Trautmann nacque il 5 maggio 1956: finale di coppa d'Inghilterra tra il Manchester City e il Birmingham. Una spericolata parata gli provocò la rottura di una vertebra cervicale, Trautmann tenne duro fino al termine, difendendo il successo per 3-1: "Perchè tiene la testa piegata?" gli chiese il principe Filippo, accanto alla regina Elisabetta II, al momento della premiazione: "Ho il torcicollo" fu la stoica risposta. Considerato il più grande portiere dei suoi tempi, Trautmann non giocò mai nella nazionale tedesca. Mercoledì Trautmann, sempre a Berlino, tornerà al cospetto della regina Elisabetta, in visita ufficiale. Con l'imperiale decorazione al petto.